Bonifiche Ferraresi
Dopo il terremoto che a maggio del 2012 ha devastato anche il comune di Mirabello, l’azienda Bonifiche Ferraresi
era tra le prime a pensare alla ricostruzione, affidandosi così alla Wolf System per realizzare il primo capannone agricolo in classe energetica A, novum assoluto! L’edificio a Mirabello è destinato ad uso rimessa per machine agrarie, officina ma anche ufficio.
Mercoledì, 30 luglio 2014 era arrivato il momento dell’inaugurazione ufficiale: il parroco di Mirabello, Don Ferdinando Gallerani ha svolto la benedizione della struttura e di tutte le persone coinvolte alla realizzazione della stessa. Il direttore generale di Bonifiche Ferraresi, Dott. Eugenio Bolognesi ha dato il benvenuto ai numerosi presenti, tra di loro il sindaco di Mirabello, la Dott.ssa Angela Poltronieri. A seguito della tradizionale cerimonia con il taglio del nastro, gli ospiti hanno colto l’occasione per visitare l’edificio.
Abbiamo avuto l’onore di essere presenti all’evento in qualità di tecnici che hanno seguito la progettazione dell’impianto elettrico e fotovoltaico.
Un po di storia…
La società delle Bonifiche Ferraresi venne costituita con atto di associazione in Inghilterra nel 1871 col nome di Ferrarese Land Reclamation Company Limited. L’oggetto della società consisteva nella ” bonifica di laghi, nell’acquisto di paludi e terreni nelle vicinanze di Ferrara e in altre località del Regno d’Italia e nella costruzione o la compera di canali, corsi d’acqua, lavori d’irrigazione, moli, scali, ferrovie, strade, fabbricati e macchine locomotive”.
Nel gennaio 1872 la società venne abilitata, con regio decreto, ad operare nel Regno d’Italia con il nome di Società per la Bonifica dei Terreni Ferraresi.
Dieci anni dopo venne deliberata la liquidazione di Bonifiche Ferraresi, che tuttavia non ebbe mai di fatto efficacia cosicché, nel 1898, la società venne ricostituita con lo stesso oggetto sociale.
La società riprendeva così l’attività di sistemazione e ampliamento delle proprietà fondiarie principalmente nelle province di Ferrara, Arezzo, Brindisi e Lecce che, ai primi del ‘900 assommavano a circa 16.000 ettari poi gradualmente ridotti, per successive alienazioni, a 6.525.
Nel 1918 aveva termine il graduale smobilizzo. Negli anni seguenti venne incrementata la proprietà fondiaria che superò i 25.000 ettari nel 1929.
Negli anni seguenti la situazione patrimoniale, appesantita da forti immobilizzi e da rilevanti passività unitamente al difficile periodo congiunturale, portò la società a richiedere, nel 1930, l’ammissione al concordato preventivo, omologato nel 1931.
La nuova amministrazione assolveva gli obblighi derivanti dal concordato e procedeva alla ricapitalizzazione della società tramite un aumento di capitale sottoscritto per la quasi totalità dai maggiori creditori chirografari, che convertirono in azioni il credito concordatario, principali fra essi
l’Istituto di Liquidazione (successivamente I.R.I.) accollatario dei crediti di alcune banche e la Banca d’ Italia.
Quest’ ultima nel 1942, aggiungendo al proprio il pacchetto azionario dell’I.R.I., diventò largamente il maggiore azionista.
Nel 1947 la società approdò alla quotazione di Borsa
Negli anni dal 1953 al 1958, a seguito della Riforma agraria, e di espropri dell’ Ente per la colonizzazione del Delta Padano, la proprietà terriera si ridusse da 27.000 a 8.150 ettari.[fonte www2.bonificheferraresi.it]